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Francesco Filippi

Francesco Filippi nasce a Foligno il 15 giugno 1974, come dice suo cugino ha vissuto quattro vite, perciò sarete costretti a leggerla tutta se volete conoscerlo. Cresciuto in un quartiere popolare frequenta la scuola pubblica. La madre è maestra di asilo prima di diventare assistente sociale, il padre, Giorgio Filippi, è maestro elementare impegnato in politica prima con la sinistra extraparlamentare poi con Democrazia Proletaria; Giorgio con la sconfitta del comunismo a livello mondiale conseguita la laurea in pedagogia si dedica alla poesia e al giornalismo. I suoi genitori divorziano quando Francesco ha quattordici anni in maniera burrascosa, questo genera in lui un forte desiderio di fuggire. Iscritto al liceo scientifico di Foligno portato per la matematica fin da piccolo ha sempre studiato senza l’aiuto dei genitori e già a pochi anni ha una passione trasmessa dal padre per la politica. Francesco ha un fratello, Lorenzo, più piccolo di lui di due anni e una sorella, Fiorenza, con sedici anni di differenza. Ateo e comunista come il padre a quattordici anni si iscrive alla FIGC la federazione comunista del PCI e partecipa alla lista studentesca dal nome “Arcobaleno” della sinistra presentata al liceo. Diventa successivamente rappresentante di classe per molti anni. Alla fine del liceo, con i soldi guadagnati per il lavoro di ristrutturazione della nuova casa della madre e del suo nuovo compagno fa un viaggio a Cuba dove le sue convinzioni sul comunismo vengono messe a dura prova.

Si iscrive alla facoltà di Ingegneria di Perugia e nel mentre le sue posizioni politiche diventano più radicali: dopo un iniziale avvicinamento a Rifondazione comunista si allontana perchè le posizioni riformiste, minimaliste di Bertinotti e di Vendola e soprattutto il loro modo di essere comunisti “con il portafoglio a destra” lo deludono, così frequenta un gruppo di trotskisti e durante la guerra in Jugoslavia fonda con loro l’associazione un Ponte per la Jugoslavia. Per gli studi si trasferisce in un appartamento che divide con dei ragazzi a Perugia, nei weekend lavora dapprima come arbitro di calcio, poi come cameriere in vari disco bar, vende anche allarmi con un amico e con lui farà un viaggio di lavoro in America dove vedrà il Gran Canyon. L’Università prosegue senza infamia e senza lode ma lentamente, così, per risparmiare, fa domanda per un alloggio e gli viene data una camera al dormitorio di agraria.

L’uccisione di un anarchico a Torino, Baleno, e l’arresto della sua compagna, Sole, accusati di attentati all’alta velocità ( il TAV ) una mattina di marzo spingono Filippi a prendere l’auto del padre, una Renault 4 rossa, e a raggiungere Torino dove sarà ospite in uno squat per alcuni giorni e dove parteciperà all’imponente manifestazione del 4 aprile del 1998 in cui saranno presenti tutti i centri sociali italiani.

A sette esami dal conseguimento della laurea, dopo un brillante trimestre universitario, Filippi, vista la legge sul terremoto che permette di svolgere il servizio militare presso il proprio Comune, pochi mesi dopo aver lasciato la sua ragazza, decide di partire per la leva militare invece che per il servizio civile che svolgerà per lo più presso i Vigili Urbani del Comune di Spello. A poco più di un mese dopo i primi giorni di addestramento a Pesaro ha un incidente mentre torna da una serata allegra con gli amici a causa di un colpo di sonno. Nonostante la macchina sia distrutta lui esce praticamente illeso con solo qualche graffio al braccio ma con un esperienza che gli cambierà la vita, durante lo schianto perde i sensi e fa un sogno dove vede una luce abbagliante. Nonostante cerchi di convincersi che è stata l’adrenalina o una botta in testa a generare le visioni avute Francesco cade in una profonda crisi mistica che lo porteranno a rinnegare il suo ateismo e ad avvicinarsi alla figura di Gesù Cristo di cui si innamora e ne diventa un grande credente.

Finito il militare, non essendo più riuscito a dare un esame, convince i genitori a farlo trasferire a Roma dove però anche qui non darà un esame ma inizierà a frequentare un gruppo di cristiani evangelici ed incontrerà un terrorista palestinese appena uscito dal carcere condannato per l’omicidio di un uomo del mossad che ha ucciso durante una colluttazione corpo a corpo in Italia, il suo arresto è stato casuale è avvenuto perché ha disarmato due agenti della polfer durante un controllo su un treno, Francesco lo ospiterà a casa sua per alcuni giorni e cercherà di aiutarlo. Questo incontro però convincerà Filippi a fare un pellegrinaggio a piedi in Terra Santa, quindi lasciata ufficialmente l’Università inizia a lavorare per una società che vende giornali sulle spiagge, in tre mese facendo sia il lavoro dell’autista, sia quello del venditore, riesce a recuperare i soldi necessari per il suo viaggio e a mettersi in forma per la lunga camminata che lo aspetta.

Una mattina di settembre del 2003 Francesco esce da casa della madre a Spello alla volta dell’eremo delle carceri ad Assisi dove resterà alcuni giorni in preghiera prima di partire per il suo pellegrinaggio. Senza mai utilizzare mezzi, se non il traghetto per andare in Sicilia che non gli fanno pagare, percorre mezza Italia a piedi, dormendo in parrocchie (grazie ad una lettera del Vescovo di Foligno), a casa di amici e fratelli, in alloggi di fortuna, raramente per strada. Si imbarca quindi per la Tunisia da Trapani e la percorre tutta a piedi dormendo in pensioni, cerca di entrare in Libia ma qui l’accesso gli è negato, così decide di prendere un aereo ed andare al Cairo, da lì, dopo alcuni giorni riparte e attraversando il Sinai, sempre rigorosamente a piedi, una striscia d’Israele, arriva in Giordania dove per una ferita al piede è costretto ad una convalescenza nel deserto ospite di beduini.

Ripresa la marcia, ad aprile del 2004 arriva in Israele, dove fa tappa a Gerico, da qui fino a Gerusalemme dove si stabilizza in uno ostello di attivisti stranieri. Qui incontra un gruppo di ragazzi e con essi decide di portare a piedi la bandiera della pace, che ha nelle sue tasche da Assisi e che ha messo su di un bastone appena è entrato in Israele, al presidente Arafat. I cinque riescono nell’impresa.

Resta in Palestina per alcuni mesi dove incontra molti attivisti, tra questi il giovane Vittorio Arrigoni. Decide di intervistare tutti i sacerdoti cristiani in Terra Santa compreso il Patriarca e il Custode di Terra Santa.

Tornato in Italia dopo aver lavorato nei campi e tra gli ulivi della terra decide di partire per Aberdeen, Scozia, in cerca di fortuna e di un lavoro migliore. Qui svolge lavori manuali, pulizie in centri commerciali, anche con il ruolo di capo squadra, e studia per diventare un istruttore subacqueo, lavora anche per un breve periodo in una piattaforma nel Mare del Nord. Divenuto Divemaster dopo due anni ottiene la qualifica da istruttore in Egitto e quindi inizia a lavorare alla Maldive per sei mesi, per poi tornare nel Mar Rosso per altri sei mesi dopo un breve periodo in Italia. Quindi,  torna in Scozia dove lavorerà come istruttore, ragazzo di negozio e safety diver presso centri di formazione per personale che vola in elicottero per andare nelle piattaforme petrolifere. Durante un corso incontra un ingegnere italiano che gli propone di portare le sue conoscenze a Ravenna in un centro formazione che sta cercando di ottenere il brevetto per i tipi di corsi che lui svolge attualmente. Tornato in Italia, nel 2010 sposerà sua moglie, Soual Rachida, una bellissima donna mussulmana di origini marocchine, laureata in economia e commercio in Marocco e che conosce quattro lingue. Con lei vivrà un periodo ad Umbertide dove si manterrà come cameriere presso ristornati della zona, sarà impiegato anche come tutto fare e bagnino presso un campeggio sul lago Trasimeno. Contemporaneamente lavorerà per questo centro, riuscendo ad ottenere la certificazione, e nel 2012 verrà assunto a tempo indeterminato, proseguirà qui tra alti e bassi fino al 2016 quando grazie al Job Act del PD e dei sindacati viene licenziato per dissidi con la dirigenza (ufficialmente perché aveva lo stipendio più alto) e si ritrova in mezzo ad una strada. Capita la mala parata poco prima di essere licenziato si informa e viene a sapere che gli mancherebbero 4 esami per finire la triennale di Ingegneria Meccanica, quindi, utilizzando in parte la disoccupazione e successivamente lavorando come portiere di notte riesce a laurearsi nel 2018.

Dal punto di vista politico a partire dal 2013 inizia a seguire il progetto di Casaleggio del M5S diventando un fervente attivista. A causa delle sue posizioni troppo vicine a quelle del progetto originale viene querelato da un consigliere comunale pentastellato che poi passerà al partito di Pizzarotti. Nonostante riesca a vincere brillantemente la causa viene comunque danneggiato economicamente dovendo giustamente pagare gli avvocati difensori. Una delle ragioni del suo licenziamento dal centro formazione per personale delle piattaforme petrolifere potrebbe essere stata anche il suo avvicinamento al M5S contrario alle perforazioni sull'Adriatico. Il suo attivismo prosegue anche se il nuovo corso del M5S sta prendendo una strada che porterà il M5S a divenire un partito, con politici di professione, con alleanze elettorali, con finanziamenti pubblici e con tantissimi membri che non mantengono la promessa di restituire i soldi o di dimettersi nel caso non si trovassero più d’accordo con la linea del movimento. Filippi non si candiderà per il M5S, al contrario gratuitamente darà tempo e denaro con propaganda nei social e con numerose iniziative sul territorio, eccezione sarà la sua elezione a rappresentare gli attivisti negli Stati Generali dove ribadirà la voce degli attivisti e la richiesta di non abbandonare la strada iniziale del M5S. Non riconoscendo in Conte un valido leader, ritenendolo inserito con sotterfugi antidemocratici, dopo la votazione del governo Draghi da parte del M5S nel 2021 abbandona con rancore il movimento, ennesima truffa della politica italiana a suo dire, confermata poi con leggi liberticide come il green pass, violente come l’invio di armi all’Ucraina e schiaviste come l'aumento del debito pubblico e dei profitti dei banchieri su di esso e su quello privato, indotto dalla crisi energetica provocata dalla guerra e da politiche green che colpiscono soprattutto il ceto medio e i poveri.

Nel 2012 inizia un percorso come volontario di Croce Rossa Italiana che lo porterà fino ai giorni d’oggi ad essere un operatore polivalente salvataggio in acqua, un soccorritore, un operatore di protezione civile e formatore ed istruttore di primo soccorso e trasporto sanitario.

Dal punto di vista lavorativo nel 2018, neolaureato, apre una partita IVA per essere inserito in uno studio tecnico a Imola, dove oltre al disegnatore/progettista svolge varie mansioni. Seppure la paga è in regola con quelle dei neolaureati italiani è insufficiente per mantenere la propria famiglia così dopo un anno decide di iniziare come operatore nell’Industria ed intraprende una strada che lo porterà a lavorare come carpentiere metalmeccanico, capocantiere, mansioni che al momento ricopre. Attualmente vive e lavora a Ravenna  con sua moglie.


Di Francesco Filippi

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